MY CITY

MY CITY
(foto by Stefano)

February 28, 2008

Fermarsi...

Ci sono giorni che ti fermi e pensi.
Ci sono giorni che è meglio che ti fermi, che prendi fiato e inizi a pensare.
Ci sono scadenze nel tuo calendario che ti viene voglia di fermarti su una sedia e fare andare la mente in giro.
Fino a quando qualcuno ti chiede se tutto va bene.

Ci sono momenti che ti chiedi chi sei ora, ma anche chi sarai, dove sarai, con chi sarai, come sarai tra cinque anni.
E pensi, speri, immagini e sogni.
Le risposte sono molte, tutte diverse. E se la stessa domanda venisse riproposta il giorno dopo, vorresti cambiare magari qualche risposta.
E le risposte che puoi sentire e dire sono sempre piacevoli, felici, perchè in fondo è sempre quella felicità che noi vogliamo trovare.

E se una persona rispondesse in questo modo, voi cosa avreste pensato?

"Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici:
una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere.
E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse.

Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?"

Queste erano le parole di Lev Nikolaevic Tolstoj

February 25, 2008

Sogni (parte seconda)

Io: "Mi hai sognato?"
Lei: "Sì, e mi stavi portando al luna park".
Io: "Ma dove eravamo?"
Lei: "Non mi ricordo di preciso, solo che eravamo vicino al mare e prima di andare al luna park abbiamo fatto un bella passeggiata sul mare, a piedi nudi sul bagnasciuga".
Io: " Ti ho portato a divertirti. Ma ti sei divertita almeno?"
Lei: "Sì, molto. Mi riporti ancora? E' stato un bel sogno."
Io: "Bhe, per fortuna era un sogno...."

February 24, 2008

Scelte...


Cara amica,
prenderai la tua decisione. Ne sono certo.
Come certo sono che sarà la migliore. Per tutti e due.
Noi due già una scelta l'abbiamo presa diversi anni fa in quel pomeriggio di settembre sotto quella pioggia.
Ti ricordi?
E se quel pomeriggio non avessimo deciso, ora non saremo qui.
Prendiamo sempre le nostre decisioni, belle o meno belle che siano, ma siamo sempre consapevoli che le prendiamo. Forse perchè le vogliamo prendere, lottando contro noi stessi e gli altri.
Oggi ho ripreso quel libro che mi hai regalato quella volta. E ho riletto la prima pagina dove mi avevi scritto quelle parole.
E rifammi ancora, ora, la domanda di ieri sera. Guardami bene in viso, guardami gli occhi. Hai capito la risposta? Vero?
Il mio viaggio l'ho già iniziato. E penso che ieri sera l'avevi capito.....
Tornerò, certo che tornerò da te e ti racconterò non prima di aver toccato ghiacci e vento e freddo e pensieri....
Oggi ho ascoltato queste parole:
"Non avvicinarti di più o dovrò andarmene
Certi posti mi attraggono come la gravità
Se mai ci fosse qualcuno per cui restare a casa
Saresti tu..."

E il tuo bel viaggio su quali porti ti porterà? E la ragazza bionda ricciolina, andrà nelle terre fredde?
Siamo sempre tutti in viaggio...

Daniela diverso tempo fa mi disse: "Sai, il non esporsi, il non prendere posizione e già un prendere posizione. Forse più semplice, forse più comoda e ci porta a difenderci dalle cose difficili e non della vita. Ma il dire la nostra, fare delle piccole o grandi scelte, a volte ci fa sentire vivi, ci fa maturare e crescere".
E quando io le dicevo che il mettersi in prima fila ci porta a volte a soffrire e far soffrire, lei con acuta spontaneità mi disse: "Il soffrire fa parte della vita, nella vita non è che non affrontiamo le bufere.
Ci sono sempre.
L'importante è nell'uscirci sempre...".

Andare avanti

Lo sapevamo già che la partita contro il Galles non poteva essere uguale a quella dell'anno scorso.
E' stata una diversa partita rispetto a quella giocata ieri. L'anno scorso giocavamo a Roma, quest'anno a Cardiff nel Millennium Stadium, definito da molti "il tempo sacro" del rugby.
L'Italia non è riuscita nell'impresa di ripetersi come l'anno scorso, non è riuscita nel vincere la prima partita di questo 6 Nazioni.
La sconfitta è stata pesante, come il punteggio: 47 a 8.
Per la cronaca della partita leggete qui
Una lezione di rugby data dai dragoni gallesi che quest'anno sembrano i campioni da battere, sembra che a loro andrà la coppa delle 6 Nazioni.

Ora non ci resta che prendere fiato, prendere un pò di morale e affrontare i francesi tra quindici giorni a Parigi.

E' da queste dure sconfitte che si può fare esperienza, imparare, farne tesoro....e andare avanti...

Nelle altre partite l'Irlanda batte la Scozia 34 a 13 e l'Inghilterra batte la Francia 24 a 13.

(Nella foto il Millennium Stadium di Cardiff)

February 22, 2008

Sono uno straniero

"Gli anni, in fin dei conti, hanno una sorta di vuoto quando ne trascorriamo troppi in una terra straniera.
Rimandiamo la realtà della vita, in questi casi, fino al momento futuro quando respireremo di nuovo l'aria natia; ma il tempo passa e non vi sono momenti futuri; oppure, se facciamo ritorno, constatiamo che l'aria natia ha perduto le sue qualità corroboranti, e che la vita ha sposato la propria realtà nel luogo in cui ritenevamo di risiedere solo temporaneamente.

Così trovandoci tra due paesi, non ne abbiamo alcuno, o solo quel minuscolo lembo dell'uno o dell'altro nel quale riposeranno infine le nostre ossa scontente"

Nathaniel Hawthorne


E' la mia stessa sensazione.
La stessa sensazione che provo pure io, anche se non ho vissuto per tanto tempo in una terra lontana da quella dove sono nato...mi sento uno straniero...

Imparare

Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose,
impari che due amici lontani non lo saranno mai se almeno non lo vuoi tu,
impari che si può essere papà, papà e ancora papà,
impari che se le persone se ne vanno alla fine rimangono per sempre dentro di te,
che un stretto abbraccio ti scalda tanto, che basta una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, leggere una lettera, sono piccoli attimi felici.
E impari di avere nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
Che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
Che se anche non vuoi sbagliare mai, ti ritrovi con un sacco pieno di errori,
che con una parola, con una sola parola puoi cambiare la vita alle persone.
Impari che con un sorriso puoi accenderne un altro,
che le sorprese non finisco mai
e
che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...

February 20, 2008

Foglio

Usa il mio corpo come un foglio
usalo per scrivere ogni parola per ogni giorno,
usa
no matite
ma penne indelebili.
E alla fine non stracciarmi come carta da buttare
ma riciclami come un foglio nuovo
per riscrivere parole nuove.

February 19, 2008

Con lentezza

"Buon giorno", disse il piccolo principe.
"Buon giorno", disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete.
Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
"Perchè vendi questa roba?" disse il piccolo principe.
"E' una grossa economia di tempo", disse il mercante.
"Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatre minuti la settimana".
"E che cosa se ne fa di questi cinquantatre minuti?"
"Se ne fa quel che si vuole..."
"Io", disse il piccolo principe, "se avessi cinquantatre minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."

Viviamo sempre di fretta.
Dal primo minuto che ci svegliamo, all'ultimo che andiamo a letto siamo sempre di corsa.
E pensiamo che il correre sempre ci possa fare bene, ci possa far sentire attivi.
Ma il correre alla fine non ci fa apprezzare le cose che ci sono attorno a noi, che per la fretta non riusciamo a vedere.
Come non riusciamo ad apprezzare persino le persone che sono vicino a noi. E questo è molto più grave.
Oscar, in questo post, ci racconta un come apprezzare una semplice camminata vicino casa.
Ma se come disse il piccolo principe: perchè non camminare adagio adagio?

Lo si farà lunedì 25 febbraio in tutta Italia e non solo.
Leggete qui.

Andate adagio cittadini, andate adagio...

Viso


E impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto
e guardandola in viso, scopri che il suo è più illuminato del tuo...

February 18, 2008

Sogni (parte prima)

Alcune volte sogno.

Alcune volte sono dei bei sogni e al risveglio, quando me li ricordo, mi danno un buon umore.
Altre volte sono dei brutti sogni e mi sveglio agitato e devo concentrarmi per qualche secondo per capire se è stato un sogno o se è realtà.
Dopo poco mi dico "era un sogno...".
Ma sono così reali, così veritieri....

Un paio di mesi fa ho fatto uno strano sogno.
Non tanto sereno.
Mi sono svegliato agitato e di soprassalto. C'ero pure io nel sogno.
Ancora a distanza di tempo mi sto chiedendo se quel sogno possa essere una premonizione o chissà una paura o chissà ancora un suggerimento o chissà un avvertimento o...

Nell’antichità i sogni erano spesso considerati di origine soprannaturale e si riteneva che, consentendo una comunicazione diretta con gli dèi, potessero comunicare suggerimenti riguardo all’immediato futuro (sogni profetici e premonitori)
Freud sosteneva invece che tutti i sogni, senza eccezione alcuna, risvegliassero il ricordo di piccolezze accadute da svegli, alle quali non veniva data la giusta importanza, definendoli come appagamenti velati di desideri rimossi.

Dopo quel mio sogno, dopo a quell'immagine che ho visto nella mia mente, inizio a credere che i sogni non siano solo tali, che non siano solo un qualcosa di nascosto nel nostro inconscio, ma che siano qualcosa di misterioso che un giorno, chissà, possa essere svelato....o che possa tramutarsi in realtà.

Ma mi chiedo ancora oggi: chi era la persona che mi sognava nel sogno, dato che mi vedevo pure io?

Incontri...

Ieri sera ero a casa sua.
Ascoltavo con molta attenzione le sue storie, il suo incontro, i suoi incontri.
Tanta emozione sentivo, incredulità e come un felice adolescente mi raccontava tanti episodi accaduti che non avevano nè inizio nè fine.
Saltellava, "zompettava" per la stanza. Non riusciva a fermarsi.
Rivedevo in me gli stessi episodi, la stessa gioia, la stessa euforia che i sentimenti portano.
E con un certo timore aveva paura che tutto questo, tutto, potesse passare in fretta.
Mi chiese se è vero che i momenti belli scivolano via, così troppo velocemente.
Non risposi subito, ci pensai un pò....ma prima di uscire di casa gli ripetei le parole di quella mia cara amica che mi disse diverso tempo fa:
"Putroppo sì.....i momenti belli trascorrono in fretta, ma non preoccuparti, rimangono nella memoria a lungo!!"

February 17, 2008

Borgo a Buggiano

Borgo a Buggiano.
E' qui dove ho una piccola casetta dove ogni tanto mi vado a rifugiare. E' qui dove ogni tanto me ne vado a pensare, a riflettere, a leggere e scrivere.
E' una piccola casetta che ho da qualche anno, in mezzo al bosco dove per raggiungermi e difficile trovarmi.
Ma chi lo vuole realmente, mi trova con grande facilità.
Ci sono andato poco tempo fa. Qualche giorno per rifugiarmi, per staccare un pò, per prendere un pò di ossigeno, per camminare un pò, per pensare...
Come sempre, ogni volta che vado, mi viene a trovare l'imolese e ogni volta è una piacere parlare con lui.
Ogni volta arriva con una buona bottiglia di lambrusco e io sono sempre pronto ad offrirgli del cibo e poi a parlare davanti al camino.
Ogni volta mi porta due libri da leggere, da farmi riflettere.
Oppure frasi, citazioni, qualche riga di qualche libro per leggere e poi discutere assieme.
"Ehi, come va?"
"Bene, dai! E dalle tue parti?"
"E' sempre uno spettacolo! Leggi qui e poi dimmi!"

Ed è così che inizio a leggere queste poche righe...

"La nostra generazione è troppo superficiale per il matrimonio. Ci si sposa come si va al McDonald's. Poi, si fa zapping. Come vorreste che si restasse tutta la vita con la stessa persona nella società dello zapping generalizzato? In tempi in cui le star, gli uomini politici, le arti, i sessi, le religioni sono più intercambiabili che mai, perché il sentimento amoroso dovrebbe fare eccezione alla schizofrenia generale?
E poi prima di tutto da dove ci viene questa strana ossessione di ingeniarci ad ogni costo per essere felici con una sola persona?
Su 558 tipi di società umane solo il 24% è monogama, la maggior parte della specie animale è poligama.
Il matrimonio è caviale a ogni pasto: un'indigestione di ciò che adorate, fino alla nausea. "Su, prendetene ancora un po'... Come? Non ne potete più? Ma se lo trovavate delizioso poco fa, che vi succede, si può sapere?".La potenza dell'amore, il suo incredibile potere, doveva terrorizzare la società occidentale a tal punto da farle creare questo sistema mirato a disgustarvi di ciò che amate.
Un ricercatore americano ha recentemente dimostrato che l’infedeltà’ è biologica. L’infedeltà’ secondo questo celebre scienziato e’ una strategia genetica atta a favorire la sopravvivenza della specie.
Immaginatevi la scena. “Amore, non ti ho tradito per un mio piacere personale, l’ho fatto per la sopravvivenza della specie. Tu puoi anche fregartene ma qualcuno deve pur farsi carico di questa sopravvivenza della specie, se credi che io mi diverta..”
Non sono mai soddisfatto, quando una ragazza mi piace voglio innamorarmene, quando ne sono innamorato voglio baciarla, quando l’ho baciata voglio andarci a letto e quando ci sono andato a letto voglio vivere con lei in un appartamento ammobiliato, quando vivo con lei in un appartamento ammobiliato voglio sposarla, quando l’ho sposata incontro un’altra ragazza che mi piace.
L’uomo e’ un animale insoddisfatto, esitante tra diverse frustrazioni, se le donne volessero giocare d’astuzia li negherebbero per farsi correre dietro tutta la vita. L’unica domanda in amore e’: A partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando dite ti amo lo pensate sempre? Ci sara’ per forza, è fatale, un momento in cui per voi sarà uno sforzo, in cui i vostri ti amo non avranno più lo stesso sapore. Per me lo scatto è stata la rasatura, mi rasavo tutte le sere per non pungere Annie baciandola di notte e poi una sera lei dormiva già, ero uscito senza di lei fino all’alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio, non mi sono rasato, pensavo che non fosse grave perché lei non se ne sarebbe accorta, invece significava semplicemente che non l’amavo più".

Rimango senza parole.

"Allora, cosa ne dici?"
"Cosa ne dico? Ora?"
"Sì, quando? Domani?"
"Domani è meglio, penso di sì! Andiamo a dormire, domani forse avrò da dirti qualcosa".

Dolcetti

Quando mi ha detto per andava per un solo giorno, un unico giorno, a Londra non ho esitato nel domandargli:
"Senti, mi puoi prendere una scatoletta di muffins al cioccolato da Marks & Spencer?"
Faceva un salto. Un giro per un solo giorno. E io che adoro i muffins non potevo non cercare di mangiarne almeno uno.
Chissà se poi Londra riempie e rigenera come forse mai nessun'altra città dando quella carica creativa ed energizzante.
Chissà se poi a Londra, nonostante il turismo e la confusione, il passo delle persone è sempre lento, molto più lento di una qualsiasi città italiana.

Per me quei dolcetti hanno un particolare sapore, hanno un particolare gusto.
Anzi hanno un doppio gusto, un particolare significato che quel piccolo dolcetto racchiude.

E mentre assaporavo il mio dolce sognavo di cuocere una torta che dicono indica dichiarazione d'amore,
e poi sognavo di servire una torta che dicono indica ottime amicizie,
e poi sognavo di tagliare una torta che dicono indica un prossimo viaggio...

E se siamo a febbraio, per me è e sarà sempre maggio...

Parole...

Quando un giorno, chiudendomi gli occhi mi disse:
"...quando gli animi affini si incrociano non serve molto altro...."
capii.

February 16, 2008

Pomeriggio...


Era da tempo che non la vedevo e mi chiese di andare da lei.
Subito partii.
L'emozione era dentro me.
Corto il tragitto, ma profondo.
Correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrava cambiato in lei.
La tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole calava e rosseggiava la città.
Già nostra, ma per me straniera e incredibile e fredda quella città e ci circondava la nebbia...
"Cosa fai ora? Ti ricordi? Un trasloco che metteva allegria?"
Anni da narrare da un mare all'altro, di viaggi, di storie e persi appuntamenti,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii frasi, quadri, foto, soprammobili, i suoi sogni ed i suoi...
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, la musica suonava, stoviglie color nostalgia...
E una tavola come per due nuovi amanti, un profumo su di me di un'estate passata via.
Poi quelle frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevano solo il tempo dietro a noi, lucidi occhi e domande si fermavano in un bicchiere di vino e tra noi.
La mia America e la sua diventate nella mia la nostra città tanto triste.....
Carte e vento e foto e lacrime e pensieri e domande volan via nella stazione.
E pensavo al ritorno dondolato dal vagone:
"Cara amica il tempo prende il tempo dà...noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...".
Ed ora mi restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, un abbraccio di lei, il suo profumo in un solo saluto.
Ed ora ho solo il cuore e la testa di simboli pieno...

February 15, 2008

Risposte

Da un certo periodo conoscenti, amici, colleghi, parenti, mi chiedono la stessa domanda:
"Allora questa estate torni in Irlanda?"
"Allora questa estate torni in....Inghilterra?"
"Allora questa estate torni in...........?"
Non ho mai dato una precisa risposta, ma ora, dopo un pò che ci penso, è giusto che rispondo.
Perchè come mi piace ricordare:
"La più bella risposta, a chi fa la domanda più difficile".

No!

Questa estate non tornerò in Irlanda, a Dublino.
Come non ci tornerò mai più, e come non scriverò mai più nessuna riga su questa città, su questa nazione.
Ho scritto tanto, raccontato con tanta passione di questa città. Ho riempito pagine, ho annotato tanto su questo posto che ora è giunto il momento di fermarsi.
Ho fotografato ogni angolo, ogni luogo come ogni persona.
Ho annotato e descritto giornalmente i vari cambiamenti della città quando ci vivevo e i miei cambiamenti con essa.
La mia avventura in questa nazione è iniziata tre anni fa, un pò per gioco, un pò per curiosità, un pò per avventura, sono partito verso questa isola, "l'isola di smeraldo".
Ma dopo esserci andato per tre anni consecutivi, dopo aver ricevuto tanto, dopo avere altrettanto perso tanto, sento così forte dentro di me il segnale che questo percorso si è concluso.
Ma per questo non è che non vorrò andare in Inghilterra.
Tutt'altro.
Solo che come tante cose, l'Irlanda rimarrà per sempre una bella esperienza. Che ho fatto e che si è conclusa.

Trovo così bizzarro e divertente che quando un giorno ho visto questo video riconoscevo tutti i luoghi, tutte le vie, le spiagge.
E quando nell'istante preciso riconoscevo quei luoghi che mi sembravano così tanto familiari, ho capito che debbo viaggiare in altri luoghi.


Ora mi sto preparando per un altro viaggio. Non saprò mai se è sarà un viaggio più entusiasmante, ma è un viaggio.

Tiziano Terzani disse:
“La ragione di tutto quel muovermi, di quell’andare continuamente fuori in cerca di qualcosa era semplice: io non avevo niente dentro di me.
Ero vuoto.
Vuoto come è vuota una spugna, pronta però a riempirsi di quello in cui è tuffata.
La metti nell’acqua e d’acqua s’imbeve, la inzuppi d’aceto e diventa acida.
Non avessi viaggiato non avrei mai avuto niente da dire, da raccontare; niente su cui riflettere”.

February 14, 2008

Che giorno è oggi? (parte 2)

Negare che tutti oggi nel mondo non si ricordino che giorno sia, è forse essere "ipocriti".
Che poi uno lo festeggi oppure no, è tutto un altro discorso.
Ma non è di questo che voglio parlare.
Io voglio ricordare solo una cosa:

"Questa festa venne istituita un paio di secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità, una ispirata al messaggio d'amore diffuso dall'opera di San Valentino. Tale festa ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo."

Come capita ogni tanto, la chiesa ha "istituito" questa festa.

Prevedibile o coerente?

-E' vero che mi fai quel piacere?
-Certo che no!
-Tanto lo so che alla fine me lo fai...
-E come fai a saperlo?
-Sai, sei prevedibile...
-Ma scusa, sono semmai più prevedibile o coerente?...

Mi sono sempre chiesto se il mio seguire determinate idee, convinzioni, regole, sia un mio atto di debolezza o un mio essere coerente e onesto con me stesso e gli altri.
Oppure come mi diceva lei stamattina, fosse una mia "dannata" prevedibilità.
A chi piace poi essere prevedibile?
A chi piacerebbe che l'altra persona sa già cosa farai subito dopo che ti domanda una cosa?
Forse poche persone, o nessuna.
Ma personalmente se una persona mi dice una cosa, io mi aspetto che la sua parola venga rispettata.
E' certo che le persone cambiano , è certo che ogni giorno tutti noi cambiamo sia fuori che dentro di noi. Ma far finta o negare non mi piace molto.
Comunque io ho sempre cercato di seguire una certa coerenza con me stesso, e se gli altri mi scambiano per prevedibile arrivando sino a definirmi "abitudinario" non mi arrabbio più di tanto.

Anzi, ci rido sopra.

Che giorno è oggi?

Ci sono giorni della settimana che quando al mattino mi sveglio non penso subito "che giorno è oggi?", ma penso "che giorno è domani?"
Faccio mente locale e dopo pochi secondi dico: "Domani è......allora oggi è......".
Mi sono sempre chiesto se è un mio volere inconscio di "correre" al giorno dopo, oppure che sia una certa paura di essere già al giorno seguente senza essermi gustato il presente.
Non sono ancora arrivato ad una risposta, che essa possa essere esatta o meno.
Ma mi ritrovo a volte a pensare al domani, al programmare per il giorno, settimana, mese dopo, e dell'oggi non curarmene.
Credo che sia un comportamento errato, che sia un non volere essere sopraffatti dagli eventi.
Ma che sia proprio così per tutti?
Ma per noi "precisini" non è sempre una scelta, ma un modo di pensare.
E' un pensare al domani per essere più preparati, per non essere colti di sorpresa.
Anche se il giorno è fatto da tantissime variabili indipendenti che noi non possiamo controllare, governare, calcolare o predire.

Tutto alla fine, mi dico, è una bella confusione.

Parole...

Un'amica mi scrive:

Rompi,
abbi il coraggio
di rompere il cristallo delle biglie delle possibilità;
lasciale scendere, correre, giocare
e inseguile
colorale, prendile
sono tue.

Aeroporto

Oggi.
Cielo cupo. Caldo. Piove, piove, piove.
Pioggia invernale.
In aeroporto sono seduto su una panchina e attendo il mio volo.
Osservo le persone che arrivano e partono.
Occhi che cercano altri occhi, tramutati poi in abbracci, baci.
Un distacco di pochi giorni, mesi o chissà poche ore.
Un signore che avrà avuto oltre settanta anni attendeva qualcuno. Pensavo sua moglie o figlia.
La porta si apre e arriva lei. Sua moglie. Un abbraccio. L'emozione sale in me.
Avete mai notato per strada le persone anziane che passeggiano mano nella mano? Quando le vedo le abbraccerei.
E' arrivato il mio turno. Mi alzo e vado al mio volo. Una bimba bionda mi si avvicina. Mi sorride. Arriva la mamma che porta via lei, e me.
Guardo dal finestrino per tutto il volo.
La città mi sembra sempre più piccola e io mi sento sempre più grande. Diversi punti di vista, direbbe qualcuno.
E volo, volo sulla città.

February 12, 2008

Winter


...I’d love to be one of those colorful early summer days
When everybody is happy that you came
Everybody smiles back at you as soon as your eyes cross their eyes
But something has to happen first
I know winter has to come before it blossoms...


...Mi piacerebbe essere uno di quei primi giorni estivi pieni di colore
Quando tutti son contenti del tuo arrivo
Quando tutti ti sorridono nel momento in cui i tuoi occhi incrociano i loro
Ma qualcosa deve succedere prima
So che che deve arrivare l'inverno prima che fiorisca...

?


ma sono davvero egoista?

Partire...

Erano passati circa tre anni da quell'incontro.
Ogni tanto mi mandava dei messaggi, ma io non rispondevo mai.
Mi inviava sempre delle cartoline dai posti in cui si fermava per lavoro. Asia, America, Europa. Ma non metteva mai nessun commento, scriveva solo il mio indirizzo.
E, stranamente, mi faceva piacere ricevere le sue cartoline.

Mi aveva detto un giorno.
"Sai dove vorrei andare a vivere un giorno?"
"No", le avevo detto io.
"A Zihuatanejo!"
"A che fare?"
"Non lo so, ma so solo che è il posto dove vorrei un giorno fermarmi. Sai, io sono sempre scappata....anche dal mio ultimo fidanzato che mi aveva chiesto di sposarmi...
Ma un giorno è lì che vorrò fermarmi e se tu vorrai venire ne sarò felice."

Quando un giorno mi arrivò la cartolina da Zihuatanejo, capii che veramente era là che era andata a vivere. Era là che mi aspettava.
O lo pensavo io.
Ho passato un mese nel domandarmi se era arrivato il momento di partire, se era arrivato il momento di andare da lei.
Anna alla fine mi aveva convinto di partire, di andare da lei, di fare un giro e di giocare.
"Vai! E' giunto il momento che vai da lei! Senza un perché, senza farti domande. Vai per dieci giorni e poi ritorni a casa".

Anna era stata convincente. Ero pronto per partire. Quella volta che ci eravamo visti nella mia città, ci eravamo promessi di dimenticarci uno dell'altro, di lasciarci, di non sentirci.
Ma non è mai stato così.
Una notte l'ho persino sognata.
Ho sognato io lei che discutevamo sull'idea che non riuscivamo dimenticarci uno dell'altro.
"Come posso dimenticarmi di te se ci pensiamo, se ci cerchiamo....? Perchè questo? Ci sarà un motivo?"
"E pensi che io non lo penso questa cosa? Come facciamo??" Mi ha risposto lei.
Era la prima volta che discutevamo. Non lo avevamo fatto mai. Ma in questo sogno lo facevamo.

Il giorno dopo dovevo partire per raggiungerla.
Lei non lo sapeva.
Sarebbe stata una sorpresa.

Incontri & Scontri...

Era già da un bel po’ che mi telefonava e mi chiedeva d'incontrarci, non avevo mai visto neanche una sua foto.... alla fine mi decisi e gli dissi di sì.... lei avrebbe voluto che il nostro primo appuntamento fosse a Roma a metà strada fra me e lei, l'accordo era: davanti alla fontana di Trevi con una rosa bianca e un libro... ma io non ho voluto, non potevo avventurarmi da solo a km di distanza da casa per raggiungere una sconosciuta! Allora è venuta lei da me, arrivava dall'altra parte dell'Italia e sarebbe andata via in giornata.
Ragazzi che schock che è stato incontrarci! Una delusione! Appena ci siamo guardati volevamo scappare subito via! Niente in comune, nulla! Ma qualcosa ci ha trattenuti....
Ci siamo avviati verso il centro della città, abbiamo fatto un giro in macchina e poi a piedi ma.... qualcosa non funzionava, non eravamo le stesse persone che stavano ore a telefono a raccontarsi di sé, a piangere, a ridere.....
Ce lo siamo detti....
Abbiamo continuato il giro turistico e dopo lei sarebbe ripartita in tutta fretta con grande sollievo anche per me....l'ho portata nella zona antica della mia città, siamo entrati nel Duomo...e.....ad un tratto...tutto è cambiato come per magia, c'era il silenzio, l'atmosfera giusta e finalmente ci siamo guardati davvero negli occhi.... siamo rimasti sulla scalinata del Duomo per tutta la serata e le ore sono volate via... sarebbe rimasta se non gli avessi detto di andare via, sarebbe tornata se non gli avessi detto di non tornare più.....è stato meglio così... forse.
E' stato il nostro primo ed unico appuntamento......
Gli dissi:
"Ricordi quando quella notte mi telefonasti da Dakar? Un'emozione che non dimenticherò mai, mi sembrava di essere lì con te ma.... è un ricordo meraviglioso come lo sarà questa giornata perché tu sei sempre in giro per il mondo, ed io non voglio restare da solo...mai più".
Da allora mi ha telefonato varie volte per cercare di convincermi a rincontrarci, ma io non ho voluto....l'ultima volta era a Londra....cosa avrei dato per essere lì anch'io...
ma non avrei potuto seguirla...
non era lei quella che volevo...
forse.....forse...

Strane conversazioni...

Camminavo.
Ero in piazza e mi stavo dirigendo verso il pub.
Dovevo trovarmi alle 16,00 con Luca, l'amico di Parma.
Ogni tanto ci vedevamo per raccontarci le nostre vite.
Mentre camminavo ascoltavo dietro alle mie spalle due ragazze, penso amiche, che parlavano.
E mentre camminavo era impossibile non ascoltarle dato il loro alto tono di voce.
Una delle due stava spiegando all'altra le sue idee nei rapporti di coppia, della vita con il proprio ragazzo, come vive lei la storia da fidanzati.
Era molto attenta alle parole. La sentivo molto presa nei discorsi e mi sono subito chiesto se era o non era fidanzata. Era bello ascoltarla, mi piaceva il suo raccontare, il suo spiegare, come i suoi progetti o sogni.
Camminavo e l'ascoltavo.
Ad un certo punto la sua amica gli risponde: " ma cosa vuoi dire tu, cosa vuoi parlare tu, cosa vuoi spiegarmi, che non sei nemmeno fidanzata...!".
Mi fermo.
Mi volto e guardo in viso la prima ragazza. E' muta. Il viso si rattrista. Cerco di guardarla negli occhi, ma questi sono fissi a terra.
Solo per un secondo li alza e in nostri occhi si incrociano.
Li vedo. Sono lucidi. I suoi discorsi, così come i suoi sogni, sono spezzati e volati via.
Subito dopo i suoi occhi ritornano a terra.

Avrei voluto dirle una parola.
Avrei voluto.
Ma ero senza parole come lo era lei.
Avrei volto darle un abbraccio.
Avrei voluto.
Le avrei forse dato una spettinata ai suoi ricci capelli mori, come ogni tanto faceva mia nonna quando ero piccolo per farmi sorridere.
Ma non ho fatto nulla di tutto questo.
Ho continuato a camminare dirigendomi al pub dove mi aspettava Luca.

Tutto il giorno ho avuto l'immagine di quegli occhi di quella ragazza.
Avrei voluto dirle una parola.
Ma quale?

I treni a vapore...

Oggi sono andato in stazione.
Ho visto passare dei treni e ho pensato in quell'istante a quanti treni ho perso, perdo e forse perderò nella mia vita.
Chissà se il mio treno è già passato, quale sia stato poi il treno giusto...se per caso c’è un treno che sta passando proprio ora e magari non mi accorgo.
La cosa che un po’ mi fa pensare è se perderò ancora treni in futuro.
Forse si cerca di prendere il treno che ci sembra il "meno sbagliato" possibile, quello che ci sembra più vicino a noi.
E allora dovrei essere sempre alla stazione per vederli, per guardarli con attenzione, vedere dove mi potrebbero portare per decidere poi di salirci.

Allora forse è vero come dice quello scrittore:
"Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere e a volte non è facile".

February 11, 2008

L'amicizia

"L'amicizia raddoppia le gioie
e
divide a metà le sofferenze"

Love after love


Love after love

Derek Walcott

The time will come
when, with elation
you will greet yourself arriving
at your own door, in your own mirror
and each will smile at the other's welcome,

and say, sit here. Eat.
You will love again the stranger who was your self.
Give wine. Give bread. Give back your heart
to itself, to the stranger who has loved you

all your life, whom you ignored
for another, who knows you by heart.
Take down the love letters from the bookshelf,

the photographs, the desperate notes,
peel your own image from the mirror.
Sit. Feast on your life.



Amore dopo amore

Derek Walcott

Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero, che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.