MY CITY

MY CITY
(foto by Stefano)

November 09, 2008

Un pò Sherlock Holmes

Il bello dello scrivere qui è che puoi raccontare, dire, cose che molte persone non conoscono, non sanno, non avevamo mai saputo o capito.
Il bello è di scoprire e farti scoprire una parte di te che era magari nascosto, confuso.
E così persone non avevano mai capito che ero in un determinato modo, che mi piacevano determinate cose.
Mi sono chiesto "Che sono diverso da come mi conoscono?"
Forse no, loro conoscono una parte di me che hanno voluto conoscere, o che io ho voluto fare conoscere e le altre sarebbero magari venute fuori con il tempo.
O mai.

E forse come l'infatuazione verso una ragazza.
Dapprima ne vedi alcune cose, vedi quelle più apparenti, quelle che risultano a prima vista.
Poi passato questo periodo, si deve essere curiosi, forse un pò intraprendenti, detective, informatori, attenti nel vedere come sia l'altra persona nella sua totalità.
Scavare e cercare di capire gli indizi...
E forse, allora, potrai dire di conoscerla.
Forse.

Elementare Watson, elementare...

November 06, 2008

Good Morning America!




November 05, 2008

November 03, 2008

Il mio angolino nascosto

Chissà se tutti hanno un angolino.
Un angolino dove mettono le loro cose, i loro oggetti, i loro ricordi.
Penso che alcuni li hanno in qualche cassetto del loro comodino, in qualche cassetto nascosto, in qualche scatola che conservano nell'armadio.
Io quell'angolino è sopra ad una cassettiera in camera mia.
E' un angolo dove ho messo e metto vari oggetti che trovo, raccolgo nei miei viaggi, camminate, che prendo e porto a casa e poi metto "metto tutti lì".
E sono tanti gli oggetti che in questi anni ho appoggiato.
Vedo foglie, castagne, sassi e pietre, petali di fiori, conchiglie, un articolo di giornale, fiorellini di matrimoni, tazze e candele e.
Sono oggetti che "appartengono" a me, che sono parte di me e ogni volta, come questa sera, li osservo mi fanno fare salti nel passato, mi fanno andare in luoghi lontani a me, mi fanno rivedere persone che non rivedrò mai più o che vedo spesso.
E con il passare del tempo gli oggetti mi accorgo aumentano, come aumentano i ricordi e i posti che ho visitato e persone che ho incontrato.
Potrebbe essere un qualcosa che lascerò, sarà il mio "libro" che un giorno, un pò più anziano, potrò raccontare.

November 02, 2008

Persone non conosciute

Abito in questo paese da circa diciassette anni.
Non conosco molte persone, anche perchè tutti gli amici, i contatti, le frequentazioni sono nella grande città.
Chi mi chiede "Ma tu conosci......?", io rispondo che non conosco nessuno, mi spiace.
E poi un giorno leggendo sul giornalino locale del paese scopri che c'era una ragazza che mi sarebbe piaciuto conoscere.
Questa persona era Alessandra Zecchin.
Nata a Verona il 13 agosto 1988.Fin dai primi anni i suoi interessi e il suo naturale talento la portarono a scrivere con profondità e stile personale, per suo piacere, per una insopprimibile esigenza e non soltanto nell'ambito scolastico. Scriveva molto, nella tristezza come nell’allegria. I temi ricorrenti: l’amore per i suoi genitori, i sentimenti d’affetto, d’amicizia, di complicità per chi aveva accanto, parenti, amici, insegnanti… e per i suoi animali prediletti su tutti, i gatti. Scriveva in prosa e in poesia.
Idealista, solare, piena di gioia di vivere, serena e dolce rivela talvolta nei suoi scritti momenti di malinconico sgomento e nostalgia.
Frequentava con profitto e soddisfazione la 2ª Liceo Psicopedagogico. Aveva molti progetti e molti sogni.
Tutto è rimasto incompiuto.
Il 15 ottobre 2003, alle sette del mattino, ad appena 15 anni e due mesi, cinque minuti dopo essere uscita da casa per recarsi a scuola, ha perso la vita, travolta da un automobilista che… forse troppo stanco, forse troppo veloce, forse troppo distratto… sbandando l’ha investita, incolpevole e prudente, ad un passo dal marciapiede e dalla salvezza.

Su un foglio scriveva:
"Non tutti capiscono che il poeta è una persona con una sensibilità pazzesca cioè una persona che sa esprimere con parole chiare un fenomeno naturale. Un poeta come può, di fronte a questo meraviglioso, sensazionale paesaggio, non scrivere qualcosa di tutto questo? Per sapere la risposta, prendete un foglio e una penna, poi andate in montagna e guardate la tenera erbetta, la soffice rugiada...
con un occhio speciale provate a non scrivere nulla. Se proverete un tremendo "dolore" siete diventati poeti".

Scritto da Alessandra all'età di nove anni.