MY CITY

MY CITY
(foto by Stefano)

April 30, 2008

Vieni via con me (Come Away With Me)

Un altro pensiero, che mi succede ogni volta prima di partire per un viaggio che mi porterà via per un pò di tempo e lontano da casa, è nel volere vedere gli amici per salutarli.
E' come un saluto prima di un'impresa, di un viaggio che magari chissà poi mi cambierà.
Allora penso a quali amici vorrei condividere con loro la mia emozione di quel momento, nel volere condividere i miei pensieri.
Cerco di sentirli per telefono, con alcuni mi incontro per due passi o per bere qualcosa assieme.
Chissà se poi è una scusa quella del vederli per il viaggio o è solo un desiderio di vederli.
Non so.
E come mi capita ogni volta, succede che non riesco a vederli tutti, non riesco a parlarci e rimane così qualche veloce messaggio con la promessa di vederci al mio ritorno.
E' forse la voglia di portarli tutti via con me, forse la voglia di condividere con ognuno di loro questo mio viaggio, questa mia esperienza. Anche perchè quando racconto e racconterò loro tutte le emozioni del viaggio sarà di sicuro una piccola parte di tutto quello che ho vissuto.
Questo perchè mi accorgo ad ogni viaggio che tante cose, le più piccole, le più particolari, le più nascoste, rimangono dentro di me e poi con il tempo mi vengono alla mente e ne racconto.

Allora ad ogni amico e amica gli dico "vieni via con me", ascolta la canzone di Norah Jones, "come away with me"...

April 29, 2008

Al ritorno...

Un'altra particolarità che mi succede prima di ogni partenza è nel promettermi che ogni decisione, ogni impegno, ogni lavoro o altro, sarà di sicuro fatto al mio ritorno.
E me lo dico spesso: " Al mio ritorno farò...." oppure "Al mio ritorno andrò...".
Sembra quasi che il viaggio sia un sparti-acque, un prima e un dopo, un vecchio e un nuovo o meglio, un vecchio e nuovo anno, un vecchio e nuovo io.
Tutte le decisioni che prenderò o farò saranno prese e fatte al ritorno del viaggio perchè esso mi darà un qualcosa di nuovo.
E' certo che il viaggio, qualsiasi esso sia, mi darà maggiore esperienza, maggiore sicurezza...qualcosa di maggiore.
Ma mi chiedo sempre che se nel viaggio acquisto qualcosa, lascio pure qualcosa.
E cosa lascio?
Ne varrà la pena?

Questo non lo saprò mai, quello che sono sicuro è che sarà un bel viaggio.

April 27, 2008

Golf

Ci sono cose che mi piacciono, che faccio e che mi piacerebbe fare in un futuro.
Ma di tutte queste cose mi accorgo che non c'è una spiegazione razionale, logica.
Mi piacciono e basta.
Punto.
E' come se al mattino quando mi sveglio si accendesse un pulsante e che l'accensione di esso mi faccia piacere una cosa.
Ma succede anche il contrario.
Penso che sia così anche per i sentimenti. Questi si accendono ed un attimo dopo si spengo.
Vanno e vengono, come le passioni, i desideri.

I queste settimane mi si è acceso un altro pulsante:
il golf.
E non mi chiedete come mai.
So solo che mi piacerebbe provare ad andare a tirare due colpi su un bel campo.
Forse sarà il verde, la pace attorno, il silenzio, il pensare a quale colpo fare e a quale mazza usare.
Saranno questi e altri motivi che non conosco.
Ma forse, dico forse, c'è ne un altro.

Nel golf si dice che i giocatori durante una partita dicono solo due o tre parole.
Ma quando le dicono sono ben pensate, "pesanti" e sagge.
Questo uso delle parole non è un uso che viene solo durante la partita, ma io penso anche nella vita quotidiana.

Forse che sia questo il motivo che mi incuriosisce molto il golf?

April 24, 2008

Non è troppo tardi

Mi succede sempre che od ogni viaggio, piccolo o grande che sia, lontano o meno lontano, vado in "crisi" per un paio di cose.
La prima che oggi dirò riguarda a quali libri e musica portarmi via.
Già da alcuni giorni, oltre che pensare a quali vestiti portarmi via, il pensiero ricorrente é: "Quale libro prendo? Quale musica carico nell' I Pod?"
E più ci penso e più mi trovo in difficoltà chi lasciare a casa e chi portare con me.
Andiamo con calma.
Per quanto riguarda i libri uno è già nella valigia perchè è un libro che mi ha accompagnato in tutti i luoghi che sono andato in questi anni.
Me l'hanno regalato quattro anni fa ed è da quattro anni che mi segue, o io seguo lui.
E' un testo che sono molto affezionato, è sempre sulla mia scrivania e ogni tanto la sera lo apro a caso e leggo qualche pagina.
Altro libro è una guida di NY che credo mi sarà utile e sulla quale prenderò dei suggerimenti cose vedere e dove andare.
Altro libro è un romanzo che ho comprato recentemente, ho letto un paio di pagine ed è interessante come storia.
Infine l'ultimo libro che pensavo è un libro che ho letto durante il periodo natalizio, che ho anche regalato ad un'amica e che la storia è un pò ambientata a New York.
Come dite?
Troppi libri?
Penso che avete ragione, che starò via solo quindici giorni, che dovrò visitare tante cose, che avrò per tutto il tempo il naso all'insù e magari cercando di chiacchierare con chi incontro per conoscere e capire.
Penso che alla fine oltre la guida due libri saranno sufficienti....pensando poi anche alle ore di volo.

Per quanto riguarda la musica la scelta è ancora più difficile.
Sto cercando di mettere nell'I Pod della musica che parli di America, New York, di viaggi...musica che mi faccia viaggiare.
Purtroppo il mio riproduttore di musica non ha una grande memoria, così sono costretto a fare dei grandi tagli per la musica.
Perchè è davvero tanta quella che vorrei portare con me.
Vorrei che sia poi, una volta tornato a casa, la mia playlist di viaggio e ogni volta che ascolterò quella musica mi faccia ricordare il mio viaggio.
Ricordo ad esempio che il mio primo viaggio in Irlanda la "colonna sonora" erano stati The Coors, il secondo viaggio, sempre in Irlanda, la musica che ricordo maggiormente e con piacere era Katie Melua, come i Sulutumana e Alanis Morissette.
Invece per i viaggi in Italia, Siena soprattutto, ricordo Daniele Silvestri, Elvis Costello, Diana Krall, Norah Jones.
Per questo viaggio ho quasi pronta la mai plylist da viaggio, speriamo che vada bene e che magari la mattina svegliandomi non mi chiedo "Perchè non mi sono portato via questa canzone?"
Per fortuna ho ancora qualche giorno per prepararmi, ho ancora qualche giorno per decidere bene le canzoni...perchè come canta Norah Jones "non è troppo tardi"...

Schifezze

- Cosa sono le schifezze?
- Sono cose che nella vita non bisogna fare.
- E ce n'è tante?
- Dipende. Se uno ha tanta fantasia, può fare molte schifezze. Se uno è scemo magari passa tutta la vita e non gliene viene in mente nemmeno una.
[...]
- Mettiamola così. Uno si alza al mattino, fa quel che deve fare e poi la sera va a dormire. E li i casi sono due: o è in pace con se stesso, e dorme, o non è in pace con se stesso e allora non dorme. Capisci?
- Si.
- Dunque bisogna arrivare alla sera in pace con se stessi. Questo è il problema. E per risolverlo c'è una strada molto semplice: restare puliti.
- Puliti?
- Puliti dentro, che vuol dire non aver fatto niente di cui doversi vergognare. E fin qui non c'è niente di complicato.
- No.
- Il complicato arriva quando uno si accorge che ha un desiderio di cui si vergogna: ha una voglia pazzesca di qualcosa che non si può fare, o è orrendo, o fa del male a qualcuno. Okay?
- Okay.
- E allora si chiede: devo starlo a sentire questo desiderio o devo togliermelo dalla testa?
- Già.
- Già. Uno ci pensa e alla fine decide. Per cento volte se lo toglie dalla testa, poi arriva il giorno che se lo tiene e decide di farla quella cosa di cui ha tanta voglia: e la fa: ed eccola li la schifezza.
- Però non dovrebbe farla, vero, la schifezza?
- No. Ma sta' attento: dato che non siamo calzini ma persone, non siamo qui con il fine principale di essere puliti. I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire per star dietro ad un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi si paga. E' solo questo davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno non pensi a scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare. Solo questo è importante.
[...]
- Ma quante volte lo si può fare?
- Cosa?
- Fare schifezze.
- Non troppe, se si vuole riuscire a dormire ogni tanto.
- Dieci?
- Magari un po' meno. Se sono vere schifezze, un po' meno.
- Cinque?
- Diciamo due. poi se ne scappa qualcun'altra.
- Due?
- Due.

(Castelli di Rabbia, Alessandro Baricco)

April 22, 2008

Pulitica dell'Uomo Della Strada

Non posso non cercare di dire qualche parola in seguito alle votazioni nazionali.
Qualche parola.
Prima di tutto però è bene dire che dalla politica o "Pulitica", come diceva Marco Paolini in un suo spettacolo, mi sono allontanato tempo fa perchè oramai mi aveva annoiato, stancato di sentire le solite parole, di sentire le solite idee e non leggevo nessuna "forte" novità.
Mi travesto così da UDS, cioè dall'Uomo Della Strada e camuffandomi vado per strada a sentire cosa dicono le persone...
Ho sempre sperato che ci fosse qualcuno di nuovo, con spirito nuovo che avesse la capacità di dare entusiasmo.
Invece se nel 1994 c'era Berlusconi e Prodi, dopo 14 anni ci sono ancora loro due; assieme ad altri... tipo Veltroni, Bossi....
Ora, come si sa, ha vinto il centro destra nella persona di Berlusconi.
Ma vedendo bene le cose io credo che non sia il partito di Forza Italia a vincere, ma è stata la Lega che ha vinto le elezioni. E sul perchè ora non mi dilungo perchè sarebbe troppo lungo.
Ha vinto la Lega. Punto.
Leggo in giro diverse parole di paura, di sgomento, di terrore dato che il centro destra governerà per cinque anni.
Ma calma ragazzi. Un pò di ottimismo.
Io ricordo che nel 1994 c'era la stessa coalizione e la Lega fece cadere il governo.
Il governo durò un paio di mese e poi cadde.
Se si aveva ottimismo che il centro sinistra potesse governare cinque anni, perchè perdere un pò di ottimismo?
Dunque ottimismo cittadini.
Sul fatto della vittoria di Berlusconi io credo che la sua vittoria non sia poi stata del tutto merito suo, ma è anche stato aiutato dal centro sinistra che era al governo e non è riuscita a governare per cinque anni, non è riuscita a essere credibile per farsi rieleggere, non è riuscita a farsi valere.
Ora leggo molte persone che dopo questa vittoria del centro destra vorrebbero andare via dall'Italia o non ritornarci.

Ma per caso è vera la frase "il comandante non abbandona mai la nave mentre sta andando a picco?"
Forse è ora il momento di iniziare a darsi da fare.
O no?

April 20, 2008

Meno dieci giorni

Mancano dieci giorni alla partenza.

Giornalmente registro il mio stato d'animo verso la partenza. Cerco di pensare il meno possibile a questo viaggio, ma quando quelle poche volte ci penso, sono concentrato ed è come mi distaccassi dalla realtà.
Un collega mi continua a dire che non gli sembro molto contento ed emozionato per la partenza, per questo magnifico viaggio che lui non farà mai.
"Sembri sotto tono, non mi sembri contento! Vuoi che ci vada io?"
Ma non è così.
Sono molto emozionato, contento, ma cerco di controllarmi il più possibile che posso, cerco di razionalizzare questo viaggio, il percorso che mi porterà dai miei amici.
Tutto questo per non farmi prendere dalla troppa emozione, dell'agitazione inutile, dalla confusione che poi non mi fa pensare e gustare come vorrei io tutto il viaggio.
Quando due anni fa andai a Galway e poi sulle isole Aran, mi affacciai sulle scogliere. Sapevo che oltre all'oceano che avevo davanti si trovava l'America, sapevo che davanti a me c'era quella Nazione e pensavo di non andare mai a visitarla.
Invece per caso, per destino, per fortuna, dopo due anni mi ritrovo ad una partenza imminente che invece venti giorni fa non avevo la minima intenzione.
La valigia sta prendendo piano piano forma.
Piano piano inizio a mettere dentro qualche maglia, pantalone, però sempre con la "paura" che quello che mi porterò o non sarà sufficiente o non mi servirà.
E' ancora tutto in "lavorazione", tutto piano piano si sta costruendo.
L'unica cosa che sto cercando di mettere a fuoco per ora, sarà quando rivedrò gli amici che avevo salutato otto mesi fa.

E mi piacerebbe salutarli con queste parole:

"Eccomi qua
sono venuto a vedere
lo strano effetto che fa
la mia faccia nei vostri occhi..."


(Nella foto le scogliere dell'isola Aran- Irlanda)

April 19, 2008

Niente per caso

Ci sono incontri e scontri.
Tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti.
Alcuni sono voluti, altri invece non lo sono.
Alcuni sono piacevoli, altri invece non lo sono.
Ma la cosa più divertente e interessante è che ci accorgiamo di questi dopo del tempo, molto tempo.
A volte ci sembrano scontati e non ci mettiamo il giusto peso.
Ci sono persone che forse costruisco i loro incontri, li progettano.
Certo non io. Ho imparato e scoperto che alcuni incontri ti capitano tra le mani, così come se qualcuno o qualcosa te li gettasse.
E penso che pure possa succedere il contrario...cioè che le persone che mi incontrano sono state "spinte" nell'incontrarsi con me.
Proprio stamani ne parlavo con lei di questi incontri che per "destino" o per volere ci succedono.
E lei mi chiese:
"Tu pensi che le persone incontrate in momenti diversi creino rapporti diversi?".
"Non so....troppe variabili, troppe incognite, troppo. Non sapremo mai se la porta del treno perso o preso di corsa ci avrebbe o no cambiato la nostra strada. Quello che è certo è che noi non possiamo senza dubbio vivere nel pensiero che una minima variabile ci possa cambiare tutto. Un pò troppo complicato per noi, per me."

Nascerebbero nella testa quelle innumerevoli domande..."ma se io...se avessi fatto, detto..."
Mi piace solo pensare che se è successo. Ci sarà certo una spiegazione, ma non voglio curarmene. Non voglio analizzare. Bisogna a volte accettare anche un certo "mistero".
E per tutto questo senza alcun dubbio un motivo ci deve essere.
Punto.
Una dolce signora un giorno mi disse: "...ognuno ha la sua strada. Si tratta solo di aver il coraggio di percorrerla fino in fondo....."

Non succede mai niente per caso.
Mai.

April 16, 2008

Non dirle che non è così

Qualche frammento di testo...

"..e se crede che l'abbia scordata
non dirle che non è così...

...se mai la incontrerai
dalle un bacio da parte mia...

...se tornasse da queste parti
il mio indirizzo la gente lo sa
tu dille che può cercarmi
se trova il tempo mi troverà..."

April 14, 2008

Dott. Katso

Alcune volte è bene attendere che l'altra persona finisca la domanda, attendere quello che ti vuole dire e sentire le sue ragioni.
Altrimenti si finisce nel diventare pigri, nel seguire la teoria del Dott. Katso.
"E cosa dice questa teoria?", mi chiese.
La teoria del Dott. Katso, per spiegarla in termini semplici, altro non prevede di “rispondere senza leggere la domanda”.

April 13, 2008

Nessun titolo

Per questo post non riesco a scegliere un titolo.

Ne ho tanti nella testa, che non riesco a scegliere.
Potrei scegliere tra "Partenza, Volare, Partire, Cambiare idea, Amici lontani, Andata e Ritorno..." e più ci penso e più mi vengono in mente dei titoli. Troppi.
Il 30 marzo una persona a me cara, mi faceva la domanda che alcune persone in questo periodo mi facevano: "Non vai a trovare i tuoi amici in America?".
E io a quella domanda le avevo risposto, forse in modo brusco e maldisposto, che quest'anno erano altri i miei progetti, che altro avevo nella testa. Nessun viaggio così lontano, nessun voglia di impegnarmi in un progetto così lontano. Benchè avessi avuto una bella opportunità che se non avessi colto ora, non so quando e se ci sarebbe stata in futuro.
Ma a volte mi capita di ascoltare le persone. Di pensare alle loro parole, ai loro consigli.
Così quel mio "No!" si è tramutato nel giro di pochi giorni in un definitivo "Sì!".
Così se il 30 marzo avevo detto che non mi interessava, dopo otto giorni avevo già il biglietto in tasca e pronto per partire.
Ancora ora mi chiedo cosa mi abbia fatto cambiare idea in così breve tempo.
Non so se siano state le parole di quella persona, se l'invito degli amici, se la grande voglia di riabbracciarli, se la mia innata voglia di viaggiare, se la voglia di vedere un paese che ho sempre visto nei film o letto nei libri o immaginato nella mia testa...
Forse saranno tutte queste cose assieme.

I preparativi per il viaggio stanno piano piano prendendo forma.
Letture su guide, consigli a chi già è andato, attenzione ai particolare che mi capita di leggere su riviste o vedere nei film. Ma non voglio riempirmi di troppe informazioni, non vorrei poi rimanere deluso.
Perchè come si dice "la realtà supera sempre la fantasia".
Ma a parte questi preparativi come la valigia, che sono "fuori" di me, mi sto preparando per essere pronto anche "dentro" di me.
Ogni viaggio che faccio alla scoperta di un luogo a me sconosciuto, è per me anche la possibilità di scoprire qualcosa di sconosciuto dentro di me.

Un'amica tempo fa mi disse: "Viaggiare ha senso solo se si torna con qualche risposta nella valigia".
Spero che nella mia valigia di ritorno abbia qualche risposta.

(Nella foto gli amici che andrò a trovare)

Saper attendere

Alcune volte è bene attendere, avere pazienza, sapere aspettare, far sì che l'incontrollabile bisogno di conoscere, di sapere, venga controllato, "addomesticato".
E' bene sapere che la "fretta è cattiva consigliera" e che di sicuro con calma una risposta ci sarà.
E' passato quasi un mese dalla fine del 6 Nazioni.
Sono passati quasi trenta giorni da quando i Dragoni Gallesi hanno vinto il 6 Nazioni compiendo il Grande Slam. Ma come si sà, in questo sport, non solo si guarda chi è arrivato per primo vincendo il torneo, ma chi arriva per ultimo e se quell'ultimo è riuscito a vincere almeno una gara.
Perchè se così non fosse ci sarebbe l'agognato "cucchiaio di legno".
Il "cucchiaio di legno", viene attribuito alla Nazionale che, nel corso del Torneo, viene sconfitta in tutti gli incontri.
Narra la leggenda che nei primi anni del '900, un giocatore inglese in vacanza sulle alpi svizzere comprò come souvenir un grosso cucchiaio di quelli che si utilizzavano per mescolare la polenta e, dopo la partita con l'irlanda, che in quegli anni perdeva sempre...regalò il "trofeo", da lì la leggenda del cucchiaio.
Quest'anno l'Italia è riuscita a vincere una gara a Roma contro la Scozia.
Un solo risultato positivo è riuscito anche alla Scozia, vedendo così all'ultimo posto sia l'Italia che la Scozia. Nei giorno successivi ho letto diversi pareri, tra i quali suggerivano che il "cucchiaio di legno" dovesse andare all'Italia in base alla differenza di punti fatti e subiti, di mete fatte e subite.
Non sono un grande esperto di questo gioco. Io ho solo atteso di leggere cosa avessero deciso in merito.
Ho atteso un mese per vedere alla fine cosa avessero deciso in merito.
Nessuna decisione.
A nessuno il cucchiaio di legno.

Alcune volte è bene attendere, avere pazienza, sapere aspettare...

April 11, 2008

Luciana

"Il paradiso
tu vivrai
se tu scopri
quel che hai..."

Brava Luciana!!!

April 06, 2008

W NapoleTone!!

Ogni tanto guardo in Tv "Striscia la notizia".

E proprio l'altra sera ho visto l'intervento del Sign. Luca Luciani.
Ho cercato chi fosse questa persona e ho scoperto questo.

Ma che dire del video?

Dopo averlo visto nel video mi sono chiesto:
ma allora il vero nome è Napoleone o Napoletone?
ma le forze nemiche al francese erano cinque o sette?
Mha...
Per fortuna non ha parlato di Alessandro Magno... o Alessandro Ragno?

Come mi piacerebbe parlare con questo signore!

Per la storia di Waterloo clicca
qui

April 05, 2008

Happy Birthday


8 anni!

By heart

Ho sempre adorato le poesie.
Sin da piccolo mi perdevo nelle parole di esse e cercavo di capirle, cercare di comprendere lo stato d'animo dell'artista.
Le leggevo e le leggo cercando poi di farle "mie".
Invece non sopportavo quando alle scuole medie o superiori, l'insegnante mi obbligava a studiare a memoria la poesia del giorno.
Così a casa a ripetere, ripetere e ripetere quella poesia.
E il giorno dell'interrogazione era una grande agitazione.
L'insegnante nel chiederti nel ripetere la poesia, certe volte a salti, vedendo se la tua memoria era ben allenata, per vedere se eri pronto al "gioco a quiz".
Un giorno invece ho scoperto che in inglese studiare a memoria si dice by heart, col cuore.
E così ho anche capito che non è solo un conoscere a memoria una poesia, una frase, un argomento, ma anche una persona.
Posso conoscere a memoria una persona, conoscere ogni suo lineamento, ogni suo gesto, ogni suo "prevedibile" parola o frase, ogni suo modo di raccontare.
Ma solo quando arriverò nel conoscere a fondo, by heart, una persona potrò dire che conoscerla a memoria.
Prima no, è solo un'ipotesi, una veloce e frettolosa conclusione di alcune considerazioni, di prime parole.

E' solo quando arriverò ad una certa "intimità", al suo e mio cuore, che potrò dire di conoscerla a memoria , by heart.

April 01, 2008

I nomi delle stelle

I nomi delle stelle son tutti quanti belli,
Sirio, Vega, Andromeda, l'Orsa e i Due Gemelli.
Chi mai potrebbe dirli tutti quanti in fila?
Son più di cento volte cento - centomila.

E proprio in fondo al cielo,
non so come, non so dove,
c'è un milione di stelle, stelle senza nome,
stelle comuni nessuno se ne cura,
ma proprio grazie a loro la notte è meno scura
ma proprio grazie a loro la notte è meno scura.

( Mercanti di liquore)