MY CITY

MY CITY
(foto by Stefano)

September 30, 2008

Correre

Ho sempre amato correre.

Mi ricordo, sin da quando ero ragazzo, il piacere di andare a correre era tanto dentro di me.
Tutto era iniziato dalla prima media.
Un giorno mi misi a correre. Provai una grande gioia, e da quel giorno non mi lasciò più.
Era ed è una grande passione.
Mi ricordo che la domenica mattina mi vestivo, mi mettevo le mie scarpette "da corsa" e andavo incontro alla natura.
Mi papà ogni tanto mi accompagnava. Lui con quella "graziella" di mia mamma mi seguiva, un pò per farmi compagnia, un pò per vedere cosa faceva quel strano ragazzo.
Non ricordo e non sapevo quanti chilometri facevo....dieci, quindici....non so e non mi sono mai preoccupato mai di quanto era la distanza che percorrevo.
A me interessava solo correre. E respirare.

A distanza di anni ho ripreso a correre.
E quelle stesse sensazioni che sentivo quando ero ragazzo, sono ritornate in me.
E corro, passo dopo passo, a tempo di musica passo attraverso prati, alberi, sotto lune e soli, tutti uguali e diversi.

E quando corro penso, ripenso agli episodi della giornata, della mia vita e li vedo correre dentro e con me.
E' un mio modo per respirare, per cercare risposte alle mie tante domande,
è un modo per pensare...
"E mentre corro sento il vento,
il vento tra i miei capelli, mi sento parte di ovunque.
Sotto di me c'è una strada che lascio alle spalle e se mi volto indietro la vedo vicino e lontano.
Mentre corro sento gli alberi, il vento tra i rami degli alberi sembrano che cantino per me,
sembra che mi parlino
sopra di me..."

Corro sulle cose e sulla vita... e mi dico "Corri ragazzo, corri..."

September 28, 2008

Aria scozzese


...passeggiando per la città, respiravo aria scozzese...
e incontravo una cara amica...

September 26, 2008

Al ristorante

Ogni volta che andavamo in un ristorante era a volte piacevole ricevere tutte quelle attenzioni da parte delle cameriere. Cosa che invece non riceviamo mai nel nostro paese.

Passavano a chiederci durante il pranzo o la cena se il cibo era di nostro gradimento, se tutto andasse bene, se c'era qualcosa che potevano fare per noi.
Erano propense a scambiare qualche chiacchiera, erano sorridenti e pronte nel cercare di rispondere ad ogni nostra domanda.
E non era solo un un determinato ristorante, ma in tutti quelli che andavamo, anche in diversi città.

Dopo, informandomi, ho saputo che le cameriere fanno delle loro mance che ricevono dai clienti, una gran parte del loro stipendio, che le mance sono una parte importante del loro lavoro.
Ci sono poi "leggi" non scritte, ma conosciute, che di solito si lascia alla cameriera il cinque per cento di quanto pagato al ristorante.

Da parte mia posso dire che io e i miei amici ogni volta che andavamo al ristorante lasciavamo una mancia per la cameriera. Cosa che da noi invece è strano e non si pensa e non si fa.
Penso che il fatto di essere "gentili" con i clienti sia anche una parte del lavoro di un cameriere o cameriera. E questa attenzione viene premiata.
Chissà cosa succederebbe se da noi il cameriere o cameriere ci prestasse ogni tanto un pò di attenzione, ci chiedesse se la cena è di nostro gradimento, se tutta vada bene.
Forse ci ricorderemo delle cameriera o cameriere non solo per la loro bellezza fisica, ma per la loro gentilezza.
Forse.

(in alto uno scontrino....simpatico portato da una cameriera)

September 24, 2008

Programma settimanale

Non sopporto la settimana programmata.
Per anni, causa scuola superiore, corsi vari che seguivo quando ero un pò più giovane, avevo la settimana programmata.
Dal mattino alla sera.
Sapevo ogni ora cosa fare, dove dovevo andare e dove ero.
In parte potrebbe dare sicurezza sapere di essere in un determinato luogo in una determinata ora.
Niente lasciato al caso o alla fatalità.
Dal lunedì sino al sabato sapevo come era la mia settimana.
Ma dopo anni vissuti in questo modo (e non so ancora come fossero stati) ora invece trovo "stretto" sapere che la mia settimana è già scadenzata, è già programmata.
E già, lo trovo stretto.
Per fortuna, sono stato capace di ritagliarmi degli spazi "liberi", degli spazi miei dove posso volare e divertirmi e fare quello che mi sento in quel momento.
Ed è sempre un modo di "ritrovare me stesso".

September 22, 2008

Pensieri serali sparsi

Sorseggio un caldo the in una tazza dello Starbucks.
Una bella tazza presa in un bellissimo pomeriggio a Boston in una caffetteria dello Starbucks a raccontare ad amici ricordi di mesi passati che solo in quel momento raccontavo a qualcuno e riaffioravano nella mente.
Caldo, ma non bollente questo the come quando invece lo prendevo in America alcuni mesi fa.
Sfoglio le foto che ho fatto nel mio viaggio negli USA e mi diverte rivedere gli amici.
Gli stessi amici che ho rivisto ieri nella "nostra" città.
Mi verrebbe poi da fargli mille domande sulla loro permanenza per tutto quel tempo, sui rapporti tra le persone, sulla distanza tra le persone...ma poi si finisce nel parlare della vita quotidiana, sul cosa aver fatto oggi, senza pensare al ieri per capirlo e conoscerlo meglio.
Passa così veloce il tempo che non si ha mai la capacità o la voglia di capirlo.

Programmo incontri con amici tra mesi...."se non si riesce in ottobre, allora semmai in novembre".
E questo un pò mi rattrista.

Settembre è quasi finito, ma sono iniziati tutti i più svariati corsi.
Corso di informatica, di pittura, di lettura, di lingue, di scrittura, di nuoto, palestra, piscina come acquagim...una vita di corsi e io debbo sempre correre.
Settembre è quasi finito e l'estate è un ricordo, ma tornerà l'estate.

"Tornerà l'estate, tornerà di sera
io sarò ad aspettarla qui
sarà il vento ad avvisarmi
diventando più caldo...
e l'aria ritornerà elettrica"
(Testo by Tiromancino)

September 10, 2008

Settembre mi insegna

Settembre mi insegna sempre qualcosa.

Le vacanze sono finite e piano piano si ricomincia ad andare a piccoli passi lenti verso la normalità.
Il sole inizia ad essere meno brillante, le giornate iniziano ad essere meno luminose la sera.
Al mattino e la sera l'aria inizia ad essere più fresca.
Si ricomincia a prendere contatto con tutto quello che si aveva lasciato prima delle vacanze.
Ma senza fretta.
Come quando si inizia ad imparare a camminare da piccoli.
Ma chi si ricorda i primi passi che si è fatto da piccoli?
Penso che ogni mio passo fosse stata una piccola conquista, ad ogni passo un senso di indipendenza e libertà.

Durante le vacanze che faccio, sono sempre un periodo di tranquillità, di scoperta, di relax e nel poter dimenticare del mio camminare.
Così quando ritorno alla vita di tutti i giorni, riprendendo a camminare, ho sempre un nuovo obiettivo nel mio camminare, meglio di quanto facevo prima.
E lo faccio con più entusiasmo.

Il periodo dopo le vacanze sono con un nuovo capodanno.
L'estate, la fine della vacanze sono sempre una linea che divide tra una cosa e l'altra.
Tra un vecchio e nuovo percorso.
Tra un nuovo e vecchio io.
L'inizio di settembre mi regala sempre un qualcosa di nuovo, delle nuove scoperte.

E la scatola che preparo ogni anno con la scritta estate potrei racchiudere:

incontri
sorrisi
baci
viaggi
abbracci
addii

Settembre mi insegna sempre qualcosa....




"E' tempo di imparare a guardare
E' tempo di ripulire il pensiero

E' tempo di dominare il fuoco

E' tempo di ascoltare davvero"


September 04, 2008

Chi ero nel passato

Questa sera mi chiedevo:
"Ma in una mia ipotetica vita passata, chi e cosa avrei potuto essere?".
Così qui ho potuto saperlo.

ll tuo segno cinese è Topo.
Il tuo albero celtico è Faggio.
Il tuo angelo custode è Mebahiah.

La tua vita passata...
"Non so cosa potrai pensare ma tu eri maschio prima dell'ultima reincarnazione.
Sei vissuto nel 875 in una zona che nel periodo moderno corrisponde all'incirca con il nord della Cina.
La tua professione era addestratore, uomo di circo
Profilo psicologico della tua vita passata
Tipo rivoluzionario. Avete ispirato i cambiamenti in tutta la sfera politica, il commercio, religione, il governo della casa. Potevate essere un leader
Lezione che devi aver imparato dalla vita passata
Siete adatti per ascoltare le personee e venire a contatto di tutte le difficoltà della vita senza scoraggiarsi. Dovreste aiutare gli altri, portando loro lo spirito della gioia."

Che sia stato proprio io?

September 01, 2008

La ragazza di spalle (parte seconda)

Se la ragazza che avevo visto a New York mi aveva incuriosito per alcune cose, la ragazza che invece ho fotografato a Siena mi aveva incuriosito per altre.

Capitò nell'estate del 2004.
Ero andato assieme ai due miei amici che ora sono appena tornati dagli USA, a Siena per assistere al Palio di Siena.
Mentre stavamo facendo una passeggiata nella piazza, notai questa ragazza.
Era assorta nell'osservare la piazza, prendeva appunti o della piazza o del suo viaggio sino a lì o scriveva dei suoi pensieri.
Chissà.
E sei lei prendeva appunti, pure io li prendevo con la mia macchina fotografica.
In quel momento prendevo appunti su di lei.

Sia sulla ragazza di New York, che su quella di Siena mi avevano colpito l'attenzione di osservare il mondo che le circondava.
Era bello e interessante vedere come erano attente a tutto quello che le stavano attorno.
Era come se prendessero appunti per capire l'esterno e per poi ragionare su di loro.
O che si specchiassero per vedere se l'immagine fosse interessante.
O chissà cos'altro ancora.

E se la ragazza "newyorkese" mi domandavo cosa stesse ora ossevando
la ragazza "senese" cosa stava scrivendo?