MY CITY

MY CITY
(foto by Stefano)

October 30, 2008

New York Yankee

Nel mio viaggio a New York, con gli amici, andai a vedere una partita di baseball.

Ricordo che quando l'amico mi propose di andare a vedere una partita di baseball accettai subito.
Era un sogno per me andare a vedere una partita, mi rendeva entusiasta e quando raccontavo ad amici e colleghi della mia partenza verso gli USA, ripetevo sempre che sarei andato a vedere una partita al New York Stadium.
Andavo a vedere i "New York Yankee".
Era come fosse una tappa turistica per vedere un monumento.
Lo stadio, la partita, per me poteva essere paragonata ad un monumento.

Andammo a vedere la partita. Mi divertii tantissimo. Fui molto contento di vedere quella partita, di partecipare a quello spettacolo sportivo.
Quando fui allo stadio seppi che dopo pochi mesi quello sarebbe stato distrutto.
La squadra non avrebbe più giocato in quello stadio, ma in uno del tutto nuovo. Proprio davanti a quello vecchio.

In quel momento pensai che un giorno mentre avrei raccontato di essere andato a New York, potevo raccontare di avere visto giocare la squadra del New York Yankee nel suo vecchio stadio.
Pure io ero una parte del vecchio stadio.

October 28, 2008

Una dolce pausa

Oggi pomeriggio al lavoro, ad un certo punto, mi è una grande voglia di fare una pausa...


- Sai cosa vorrei mangiarmi e bere proprio ora?
- No!
- Bene....vorrei mangiarmi una buona fetta di torta al limone e bere un buon caldo the verde.
- E tutto questo dove lo prenderesti?
- Bhe , semplice....al Starbucks a Boston.
- Vengo pure io, ma paghi tu...

October 26, 2008

Due posti differenti

Mi capita a volte, mentre sto leggendo un libro o ascoltando una canzone, che mi fanno ricordare ad episodi passati, a luoghi dove sono andato, è come se facessi un salto all'indietro.
E' come se in quel preciso instante sia in due luoghi precisi e differenti.
Un luogo con la mente.
Un luogo con il corpo.
E mi chiedo: "Dove mi trovo ora?"
Chiudendo gli occhi mi rivedo in quei luoghi, mi rivedo passeggiare con amici, mi rivedo ammirare con il naso all'insù, mi sembra di sentire profumi e di vedere colori.
E un pizzico di piacevole malinconia mi sento dentro.
Rivedo come un film la mia immagine, rivedo tutto come fosse la prima volte e, sempre con gli occhi chiusi, continuo con la mente a viaggiare, mentre il corpo è sempre fermo.
E chissà, mi chiedo, quando il corpo potrà continuare a viaggiare oltre la mente...

October 22, 2008

Mattine

Quando esco di casa in queste mattine, il cielo è ancora un pò scuro.
Il sole fatica nel farsi vedere e si nasconde dietro le nuvole.
La foschia è a livello "di persona" e il profumo dell'aria è decisamente autunnale.
Mancherebbe solo il profumo di caldarroste e l'autunno è arrivato.

Ma a parte questo, le parole che mi vengono in mente quando metto il piede fuori dalla porta sono:

"...Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso

Parlar del piu' e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muor..."


October 21, 2008

Domande filosofiche...

"Ehi, prova a rispondermi", fece la gentil ragazza verso il ragazzo...
"Se prima o poi l'amore se ne va, se sparisce....perchè dobbiamo dannarci nel cercarlo, nel voler trovarlo, se poco dopo questo se ne va?"
E, in quel momento, il ragazzo rimase senza risposte...

October 20, 2008

Strani incontri

Capita a volte, mentre cammini in una città non tua, distante qualche decina di chilometri, fai strani e casuali incontri con persone che hai incontrato una volta nella tua vita, in una città e nazione straniera, che con questa persona hai condiviso solo qualche giorno, ma incontrandoti ti vedono e ti salutano.

Cammini un pò "soprappensiero", ascolti le persone che ti accompagnano, ascolti lo strano accento della città che stai per visitare, ti guardi attorno per ammirare tutto quello che il tuo occhio incrocia.
Ma non fai attenzione a quella persona che incrociandoti ti riconosce.
"Ma ciaooooo.....tu non sei...?!"
Ti giri, cerchi nel tuo database quel viso, i due occhi azzurri, il suo tono di voce...
Lasci passare due secondi. Istintivamente ti verrebbe da chiederti "Ma chi è? Non mi ricordo di te!".
Ma lasciati passare i due secondi, ti sovviene chi sia quella persona, in quale circostanza l'hai conosciuta.
E ad un tratto fai un salto nel tempo all'indietro.
Ti ritrovi con quella persona a un anno e mezzo fa, in una città, nazione non tua.
In un contesto diverso.
Ad una tua persona diversa, che era a quel tempo ed ora non lo è e non lo sarà mai più.

C'e uno scambio veloce di parole.
E poi subito i saluti.

Un piacere di aver rivisto quella persona.
Un saluto veloce e il richiudersi velocemente una porta che avevi chiuso tempo fa.

October 19, 2008

Passeggiare

Ogni domenica, qualsiasi ora sia, qualsiasi stagione, temperatura, tempo atmosferico, mi faccio sempre la mia bella passeggiata.
E' oramai da anni che un giorno alla settimana, di solito la domenica perchè ho maggior tempo disponibile, vado a fare due passi nei campi vicino casa.
E' una camminata che mi permette di osservare la natura, di pensare, di ragionare sugli episodi capitati durante la settimana passata e a quelli che mi capiteranno in quella futura.
E' un'occasione per rilassarmi.
Sono un osservatore, a volte inconsapevole, della grande trasformazione della natura.
Noto il mutare dell'erba, del fiorire e il lento addormentarsi della vegetazione, del cambiare colore delle foglie degli alberi sino a farne cadere, del cambiare del colore del cielo, come lo scurirsi del cielo prima o dopo un certo orario.
Vedo in cielo qualche uccello in ritardo, o in anticipo, che saluta l'arrivo o la partenza di una stagione...
Sono in queste camminate che mi affiorano discorsi, pensieri, parole che ho sentito o detto ad amici o conoscenti.
Che mi vengono in mente strani incontri, casuali, capitati durante i giorni passati.

Silenzio sento attorno a me...solo qualche cane che abbaia da lontano, il rumore dei mie passi sulla terra, il vento che fa muovere la foglie del grande albero che è lì in mezzo al quel grande prato che da anni, decenni, ha visto passare molte persone, molti uomini.
E oggi ha visto pure me.

October 14, 2008

Vulnerabile

Ci sono sere che quando sono particolarmente stanco, fisicamente stanco, mi sento vulnerabile.
Vulnerabile alla parole, alle domande che magari mi possono fare, ai pensieri.
Sono vulnerabile dinanzi a quello che mi gira attorno e finisco per abbassare le mie difese, il mio "scudo" e corazza.
Ed è in quel momento che potrei raccontare storie e racconti che sono nascosti o persi dentro in me.
Ed è in quel momento che mi sento particolarmente disponibile a raccontare.
E quando succede ricerco nella mia personale biblioteca un libro che ne sono affezionato, riguardo delle fotografie, ripenso a degli episodi accaduti tempo fa.
E poi mi metto a scrivere.



October 13, 2008

Parole perdute?

Ci sono parole, frasi, che penso.
E poi scrivo.
Ce ne sono altre che racconto ad amici, parenti.
Tutte queste parole, che scrivo o che dico, vengono condivise, vengono divise tra me e altre persone.
Cambiano forma, cambiano involucro, cambia pure il modo in cui vengono scritte o raccontate.
E poi, chissà, vengono tramandate, raccontate ad altre persone e forse cambiano sostanza.
Vengo scritte o raccontate e in quel momento prendono una determinata forma. Forse prendono vita, forse iniziano a girare, a viaggiare.
E chissà, mi chiedo ogni tanto, dove siano finite, dove stiano viaggiando proprio ora.
In quale città, luogo, saranno.
O se magari se si saranno perdute.
Ma, per mio carattere, mi accorgo che non tutte le parole che ho dentro prendono o la strada della scrittura o della parola.
Solo alcune.
E non sempre decido io quale sia la strada che queste parole intraprendano.

Ci sono parole che non prendono nessuna di queste strade.
Ma rimangono in me, non escono, non vengo espresse, non intraprendono nessuna strada.
Non andranno in nessun luogo, non viaggeranno.
Rimarranno per sempre dentro di me.

Ma anche in questo caso, queste parole verranno perdute?

October 03, 2008

Ovunque proteggi

Andare ad un matrimonio e sentire cantare questa canzone...





Buon week end a tutti.

October 02, 2008

Urlando...

Settembre 2002.
In una bella serata nell'Arena di Verona ho saltato, gridato, cantato, gioito e buttato fuori tutto quello che avevo dentro.
E sono uscito senza voce.

Settembre 2008.
In una bella serata nell'Arena di Verona ho saltato, gridato, cantato, gioito e buttato fuori tutto quello che avevo dentro.
Ma ancora più forte.
E sono uscito, anche questa volta, senza voce.

E uscendo dall'Arena, ripetevo all'amico che era con me che...
"E ce l'abbiamo qualche speranza
forse qualcuno ci ricorderà.
Non solamente per le canzoni
per le parole o la musica..."

Tutto questo urlando contro il cielo...