MY CITY

MY CITY
(foto by Stefano)

August 25, 2008

La ragazza di spalle (parte prima)

Era la mia ultima mattina a New York.
Era il mio ultimo giorno nella grande mela.

Mi ricordo che andai alla solita caffetteria per fare colazione.
Anche quella mattina presi il bagle, muffin al cioccolato e un the.
Mi sedetti in un angolino per gustarmi la mia colazione e per osservare le persone che entravano e uscivano.
Mi è sempre piaciuto, e mi piace tutt'ora, osservare le persone e le cose.
Si possono conoscere tante cose, tanti piccoli particolari che possono aiutarmi a conoscere, a capire meglio sia le persone che le cose che ho attorno.

La "mia" caffetteria era molto accogliente. C'erano anche dei tavolini vicino ad una vetrata che affacciava verso la strada, vicino la porta d'entrata.
Chi si sedeva era come se fosse in una vetrina di un negozio, poteva vedere le persone che passavano dalla strada e queste vedere le persone che facevano colazione.

Entrò una ragazza, bionda, carina.
Ricordo i suoi capelli biondi, lisci, e indossava un giubetto in pelle nera.
La sua bellezza prese la mia attenzione.
La seguii con lo sguardo.
Prese un muffin e un the.
Ma quello che più mi incuriosì di lei fu altro.
Si sedette in un tavolino che dava sulla strada, in uno dei tavolini della vetrina.
La osservai più volte.
Incantevole.
Era divertente come osservava le persone che passavano per la strada.
Prendeva il suo muffin, ne mordicchiava un pezzo e poi rimaneva a guardare fuori la vetrata.
Sembrava incantata dalle persone, dalle macchine, da tutto quello che vedeva fuori la vetrata.
Sembrava incuriosita e divertita.
Era un piacere guardarla nella sua attenta "osservazione" verso quel mondo che si muoveva fuori alla caffetteria.
Ero diventato, poco dopo, pure io un osservatore grazie a lei.
Osservavo lei e le cose e quello che vedeva lei.
Vedevo il fuori della caffetteria e le cose che quella ragazza osservava.

Per un istante avrei voluto alzarmi ed andare a rubarle una parola....magari chiederle il suo nome, da dove veniva, che cosa era attratta nell'osservare fuori dalla vetrata.
Avrei voluto farlo, ma invece rimasi seduto al mio posto tra la mia colazione e l'osservare quella "attenta osservatrice".

In un istante si alzò, gettò il bicchiere di carta del the e la carta del muffin nel cestino e uscì.
Con lei uscì anche parte di quello che stavo osservando.

Poco dopo me ne andai pure io.
Chissà ora cosa starà osservando.

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