MY CITY

MY CITY
(foto by Stefano)

June 29, 2008

Parole fitte

Ho ancora tante fitte parole scritte nel mio moleskine, come pure nella mia testa.
Sono righe che mi appuntavo in ognidove della città dove mi trovavo, in ogni angolo, parco, treno o metrò, in mezzo la gente o appartato da solo durante il pranzo in un bel parco cittadino.
Dopo oltre un mese dal mio ritorno dal mio viaggio, sono tanti, innumerevoli episodi che racconto quando mi soffermo a parlare con le persone dell'America.
A volte mi sembra di essere un "ambasciatore", un "inviato speciale" che viene invitato a cena per fare vedere foto e raccontare del viaggio, degli USA.
E questo mi piace molto e mi lusinga allo stesso modo. Non so il perchè, ma il raccontare di questa cosa, questa esperienza mi piace molto.
E nel piacermi così tanto che cerco di documentarmi di conoscere aspetti che non sono riuscito a capire e conoscere nella mia breve visita.
Mi lusinga e mi piace anche se non mi sembra di aver fatto grandi cose, ma solo di avere compiuto un viaggio "speciale" per me e forse semplice per alcune persone.
Non ho mai amato parlare di me, della mia persona come non mi piacerà mai parlare delle mie cose "personali", che ho fatto o che farò.
Ma in questo caso invece non mi fermerei mai nel parlare e raccontare.
E forse è anche questo un aspetto nuovo che sto cercando di conoscere dopo il mio viaggio.
E ogni nuova volta che racconto episodi del viaggio, saltano fuori racconti inediti che magari nei miei racconti precedenti non ho raccontato. Il fatto è che sono così tanti che a volte sono pure io stesso che mi perdo.
E come scrive Antonio Munoz nel libro "Le finestre di Manhattan" mi piacerebbe pure a me mentre racconto dire:
"Vorrei ricordarmi di ognuna delle mie passeggiate e di tutte le finestre che mi si sono mostrate a Manhattan..."

No comments:

Post a Comment