Ci sono sere che quando sono particolarmente stanco, fisicamente stanco, mi sento vulnerabile.
Vulnerabile alla parole, alle domande che magari mi possono fare, ai pensieri.
Sono vulnerabile dinanzi a quello che mi gira attorno e finisco per abbassare le mie difese, il mio "scudo" e corazza.
Ed è in quel momento che potrei raccontare storie e racconti che sono nascosti o persi dentro in me.
Ed è in quel momento che mi sento particolarmente disponibile a raccontare.
E quando succede ricerco nella mia personale biblioteca un libro che ne sono affezionato, riguardo delle fotografie, ripenso a degli episodi accaduti tempo fa.
E poi mi metto a scrivere.
Vulnerabile alla parole, alle domande che magari mi possono fare, ai pensieri.
Sono vulnerabile dinanzi a quello che mi gira attorno e finisco per abbassare le mie difese, il mio "scudo" e corazza.
Ed è in quel momento che potrei raccontare storie e racconti che sono nascosti o persi dentro in me.
Ed è in quel momento che mi sento particolarmente disponibile a raccontare.
E quando succede ricerco nella mia personale biblioteca un libro che ne sono affezionato, riguardo delle fotografie, ripenso a degli episodi accaduti tempo fa.
E poi mi metto a scrivere.
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